martedì 15 gennaio 2008

Pescarotto 35 _ siamo alla frutta

dopo una colpevole assenza (per quanto inosservata) riprendo con un articolo del Gazzettino nazionale (non piu' locale, ahime') del 15/01/2008

Residenti infuriati perchè non sono state ancora attuate le misure di sicurezza promesse a ottobre dal Comune: «Siamo stanchi e arrabbiati»
"Guerra delle arance" contro lucciole e spacciatori
A Padova nel Bronx di via Manara gli inquilini esasperati reagiscono al caos notturno con lanci di agrumi da terrazze e balconi
Padova

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Adesso via Luciano Manara è proprio arrivata alla frutta. E non è semplicemente una metafora, ma la realtà. Esasperati dalle continue notti bianche che debbono trascorrere a causa dell'incessante passaggio notturno dei clienti delle prostitute che esercitano nei mini appartamenti nei civici 37 e 39, e dagli schiamazzi degli extracomunitari, alcuni residenti della martoriata strada della Stanga sono passati alla vie di fatto. E così dai balconi nella notte tra sabato e domenica, sono piovute arance a raffica. Proprio come se il cortile di via Manara per una notte si fosse trasformato in una piccola Ivrea, dove però la "guerra delle arance" è un evento folcloristico e non l'ennesima dimostrazione di indignazione degli abitanti verso una situazione sempre più insostenibile. Via Manara come o peggio di via Anelli, perchè è proprio da via Anelli che la malavita si è trasferita dopo la costruzione del muro.

«La notte qui è una cosa incredibile - spiega sconsolata la signora Adriana, mentre sta entrando nel suo condominio che confina con quelli maggiormente degradati - In questo posto non c'è più ritegno. Siamo alla fase primordiale, è inconcepibile. E non aiuta nemmeno il fatto di essere in inverno perché il rumore, la confusione, le urla e il traffico notturno penetrano oltre le finestre. Oltre qualsiasi barriera. Un incubo».

In strada, che ieri mattina era ancora cosparsa dalla bucce e dagli spicchi delle arance e dei mandarini scagliati dai poggioli, scende anche la "Gisa", voce di quel comitato Manara che da mesi sta combattendo per riportare nella strada almeno una condizione di civile convivenza tra chi abita all'interno dei palazzi "a luci rosse" e gli altri residenti.

«Sabato notte - attacca decisa la pasionaria presidentessa del comitato - sembrava di essere in un villaggio dell'Africa nera. Una cosa mai vista. C'era anche chi suonava i tamburi. Hanno smesso alle sei della mattina. Saranno stati in cinquanta. E allora qualcuno evidentemente non ci ha più visto e ha pensato di reagire alla sua maniera: lanciando le arance».

«La cosa potrebbe anche sembrare divertente se la situazione non fosse così triste - prosegue la "Gisa" - I destinatari delle arance hanno anche raccolto gli agrumi e se li sono mangiati. Pazzesco. Credo nessuno qui avesse mai assistito a una scena del genere. Evidentemente, è vero, siamo proprio arrivati alla frutta. Non c'è altro da aggiungere, se non che siamo stanchi e arrabbiati, soprattutto perché il tempo scorre e qui non cambia nulla. Mai. Parole e promesse, ma fatti ancora pochi, per non dire niente».

La portavoce del comitato Manara si riferisce alle misure di uno speciale "pacchetto sicurezza" che l'amministrazione comunale, assieme con il quartiere, ha predisposto per blindare la strada e per isolare i due condomini ai civici 37 e 39 dal resto degli altri palazzi. Provvedimenti ad hoc promessi a metà ottobre, ma che non sono però ancora stati realizzati. Tra questi: un muretto alto circa un metro con una rete "orso grill" per chiudere la strada al passaggio dei clienti delle lucciole e alle staffette della droga, maghrebine, organizzate dai pusher nigeriani; un cancello automatico con passo carraio gestito esclusivamente dai condomini dei civici 37 e 39 e ancora una lunga rete metallica che isoli il retro dei due palazzi dall'adiacente via Grassi, dove le prostitute sono solite fermare gli automobilisti per poi accompagnarli nei loro mini appartamenti.

Attualmente i lavori sono in stand-by in attesa della riunione condominiale in cui i proprietari degli alloggi degli interni 37 e 39 dovrebbero approvare i cambiamenti prospettati dal Comune, facendosi carico della gestione del cortile che diverrebbe così una proprietà data loro in uso al termine dell'"operazione sicurezza". Nel cortile è prevista anche l'installazione di una telecamera e il potenziamento dell'illuminazione. «Noi rimaniamo in fiduciosa attesa - commenta uno dei residenti di via Manara - sperando che prima o poi qualcosa si muova davvero».

Intanto lo scorso fine settimana, proprio prima della "battaglia delle arance" notturna, nei due condomini 37 e 39 c'è stata una riunione, a ranghi ristretti, di alcuni residenti a cui hanno partecipato anche dei rappresentanti dell'assessore comunale alla Casa e all'immigrazione, Daniela Ruffini, due mediatori culturali e una psicologa. Motivo? Top secret. E allora gli altri residenti di via Manara commentano mettendo già le mani avanti. «Che non si stia cercando di cambiare le carte in tavola, perché allora non ci stiamo più» si affrettano a ribadire. «Servono forse uno psicologo o un facilitatore culturale per spiegare a certe persone che non debbono urlare o prendersi a botte o suonare o fare della via un'autostrada alle due o alle tre della mattina? Non vorremmo che qualcuno volesse modificare il "pacchetto sicurezza" già previsto. Sarebbe un errore imperdonabile e contro il quale ci batteremmo con tutte le nostre forze».

Il coordinatore dei comitati per la sicurezza della Stanga, Paolo Manfrin, che può vantare la campale battaglia combattuta per chiudere il complesso Serenissima di via Anelli aggiunge: «La "guerra delle arance" è una piccola sommossa popolare. La gente è sfinita e non sa più come fare, che strumenti usare. Sottovalutare ancora questo profondo malessere sarebbe tragico».

Matteo Bernardini

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